Inaugura la quarta fase di LAVINIA alla Loggia dei Vini di Villa Borghese, Roma

Giovedì 2 ottobre ha inauugrato la quarta fase del progeto d'arte LAVINIA, alla Loggia dei Vini di Villa Borghese, con le opere di Ruth Ewan e Lili Reynaud-Dewar.

Il programma d’arte contemporanea, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è pensato per dialogare con il restauro della Loggia dei Vini, realizzata tra il 1609 e il 1618 per volere di Scipione Borghese, dove venivano anticamente serviti vini e sorbetti: proprio per questo, ogni inaugurazione di LAVINIA è associata a un gusto di gelato. Per questo quarto appuntamento il gusto è uva fragola, in omaggio all’arrivo dell’autunno.

Il progetto deve il nome a Lavinia Fontana (1552 – 1614) – tra le prime artiste riconosciute dalla storia dell’arte e presente nella collezione di Galleria Borghese – e si sviluppa in parallelo alle varie fasi di restauro della loggia seicentesca. Il restauro, della durata triennale, è effettuato da R.O.M.A. Consorzio, con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, grazie a una donazione di Ghella.

Per questo quarto gusto, Ruth Ewan riproduce un palo tipico dell’arredo urbano romano, quelli su cui in città vengono appesi tradizionalmente gli orologi pubblici, e installa un orologio della serie We Could Have Been Anything That We Wanted to Be (2011), che adotta il tempo decimale ispirato al Calendario Repubblicano Francese, invitando il pubblico a ripensare la misurazione del tempo.

Lili Reynaud-Dewar presenta invece Sarcophagus (2025), un’opera site-specific composta da calchi del suo corpo che intreccia memoria, identità e rappresentazione, dialogando con i fregi e le decorazioni della Loggia.

Le due nuove opere si aggiungono agli interventi già realizzati nelle precedenti fasi del progetto: la maniglia ideata da Monika Sosnowska per aprire il cancello d’ingresso, le sedute di Gianni Politi, la fontana d’acqua infinita di Piero Golia e la scultura di Enzo Cucchi che lascia intravedere lo spazio dell’antico ninfeo. Completano il percorso l’installazione luminosa di Johanna Grawunder, che avvolge di luce le mura di contenimento, e il sentiero Dante Desire Line Poetry Path di Ross Birrell & David Harding, che accompagna i visitatori con le parole di Dante, guidandoli verso la Loggia.

 

Intervento di restauro

All’interno di Villa Borghese, la Loggia dei Vini appartiene al complesso architettonico seicentesco che comprende anche la Grotta ipogea, originariamente destinata alla conservazione dei vini e collegata al Casino Nobile di Villa Borghese con un passaggio sotterraneoChiusa al pubblico da decenni, la Loggia è tornata a rivivere con un programma triennale di restauro che, iniziato nel 2024, si completerà nel 2026. L’intervento appena concluso è stato dedicato alla restituzione della parte esterna dell’edificio; il prossimo, invece, si concentrerà sul ripristino dell’emiciclo e della sua pavimentazione in cotto.

 

LAVINIA

 

Crediti fotografici Daniele Molajoli e Gioele Benedetti